venerdì 5 dicembre 2014

Conto alla rovescia

Le attese possono essere estenuanti. Abbiamo perso la capacità di veder passare il tempo senza far nulla. Gli antichi lo chiamavano "ozio", ma non era tempo perso, era tempo per riflettere. Forse per questo oggi ci sono pochi filosofi. Un tweet non è il modo migliore per spiegare l'esistenza dell'essere e il dualismo dell'individuo. Un tweet non è il modo migliore per niente, ma ognuno è libero e ognuno sceglie.
A volte le attese sono dei momenti di preparazione, del fisico, del cuore, dello spirito.
A Natale l'attesa si chiama Avvento. Aspettiamo l'arrivo di un momento di pace e amore, una specie di riconciliazione con chi abbiamo intorno e con noi stessi. Credo che il calendario dell'Avvento nasca per far capire ai bambini il senso del tempo che passa,  che li separa da un giorno di grande gioia.


Questo non è proprio un calendari dell'avvento,  ma un conto alla rovescia, un countdown dei giorni che mancano a Natale. È realizzato partendo da una lastra di legno con un sostegno che ne consente l'appoggio. La carta di sfondo fa parte del set Krafty Christmas di Dovecraft. Per la fascia in alto ho usato una doppia striscia di washi tape. Anche le strisce laterali sono dei washi. La parte del conto alla rovescia è realizzata con cartoncino rosso e bianco. Poi ho utilizzato due puntine a pin, una rossa e una bianca, gentilmente offerte dalla mia collega (queste puntine sono bellissime, ma sembrano introvabili...). Le piccole tag sono realizzate con carta da spolvero con una fustella di Paper Smooches, mentre per i numeri rossi ho usato una fustella di Lawn Fawn, Quinn's 123's.
Per la scritta piccola ho usato la solita fustella di Hero Arts, mentre per la scritta Christmas ho usato uno dei miei ultimi acquisti...il set Fresh Blossom di Sizzix...un investimento...ma che soddisfazione! Il tocco finale è una mollettina di legno a cui appendere un pensierino, un regalino, qualcosa di goloso. ..


Il mio conto alla rovescia è iniziato presto stamattina, scrivo questo post dalla sala d'attesa dell'ospedale. Aspetto che un'operazione inizi, ma soprattutto che finisca. Niente di complicato o grave, ma pur sempre una di quelle attese sospese nel tempo.
Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità.
Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… 

mercoledì 3 dicembre 2014

About the Grinch

 
 
Il Grinch, quello originale, odia tutto del Natale, ma proprio tutto. Gli alberi, le luci, i canti, i bambini...non si capacita di come le altre persone possano amarlo tanto. Così decide di escogitare un piano malvagio per rubarlo...ma a sua volta ne resta travolto! Se non vi è mai capitato di leggere il libro del Dr. Seuss fatevi un regalo questo Natale. E' una storia per bambini, e come tutte le storie per bambini, è una storia per tutti. In effetti i bambini sono quelli che meno hanno bisogno di storie.
  
Il mio Grinch, quello che ho sposato, non è che proprio odi il Natale, diciamo piuttosto che è un uomo...sto cercando una definizione educata...ecco...si, pragmatico. E anche fastidioso. Nel senso che gli danno fastidio un sacco di cose, si scoccia facilmente. O meglio...fatica a trovare il lato gioioso di certi momenti. Il problema nasce quando il Grinch sposa una fanatica delle feste come me...ve lo immaginate? Per rendere l'idea provo a farvi un piccolo schema:
 
 
io
il Grinch
Facciamo Natale tutti da noi? che bello, stiamo tutti insieme per le feste
Praticamente impossibile avere un attimo di pace anche quest’anno. Ogni volta la stessa storia.
Dai se non ce la fate per pranzo raggiungeteci per cena! (alla sorella del Grinch)
Nessuno che si schioda prima di mezzanotte...matematico
Che gioia i bambini che scartano i regali e giocano felici
Ci sarà un chiasso incredibile e i decibel a livello di lesione permanente all’udito
E poi quante cose buone da mangiare, gli antipasti, i dolci, la frutta secca
Non ci alzeremo dal tavolo prima delle sei di sera
Possiamo anche rilassarci un pochino sul divano, guardando vecchi film e cartoni animati
Possibile che per una volta non si possa andare a fare un giro, una passeggiata…
E poi vuoi mettere, le decorazioni, le luci, l’albero…che atmosfera
Anche quest’anno mi tocca arrampicarmi sul tetto per mettere quelle cavolo di luci

Reso l'idea? Quest'anno abbiamo raggiunto l'apice, quando ho chiesto che genere di decorazioni potevamo fare in casa. Volete sapere la risposta? "Nessuna, così facciamo qualcosa di diverso!".
Ecco, appunto, lo dicevo io che pragmatico era un termine educato.

Per iniziare ad abituare il Killer e la PSP a questo papà un po' burbero ho ben deciso di comprare questo racconto, in italiano e in inglese, in modo da leggerlo insieme per il periodo delle feste. Ieri è arrivato il pacco con i libri e quando il Grinch ha visto il racconto sul suo padre putativo...cosa mi dice??? "Che bello! Brava!".
Adesso non so bene se iniziare ad avere una speranza o cominciare a preoccuparmi sul serio...


martedì 2 dicembre 2014

Foto di gruppo

Ecco allora, signor Orso, gentilmente, stringa un pochino...
Pinguini, su le teste, altrimenti non vi si vede...
Voi abeti, immobili, mi raccomando, non voglio vedere un ago muoversi...
Signora Renna, no, no, non si fanno le corna nelle foto! Ah...sono le sue?? Allora come non detto...
Pronti??? Sorridete...
Come dice signor Pupazzo di Neve? Non vi ho fatto i sorrisi? In effetti ha ragione, mi deve scusare sa, andavo di fretta...va beh, sorridete con gli occhi!



Fatto! Si siete venuti bene, no, non sembrate grassi...siete splendidi! Anzi, sapete cosa vi dico? Vi metto proprio in bella vista! Vestiamo questo blog per le feste, dai!

giovedì 27 novembre 2014

Auguri con i ... BAFFI!

Per me non è Natale finchè non arriva la canzone di Radio Deejay. La ascolto da anni, da quando ho iniziato ad ascoltare la radio, a 12 anni. La canzone di Natale è un grande classico, ogni anno la aspetto con trepidazione. A volte la adoro, altre un po' meno, ma mi piace sempre molto. Fa atmosfera. Per molto tempo è stata cantata da Elio e le Storie Tese, un gruppo geniale e dissacrante, magari non immediato, ma sono incredibilmente bravi.

 
Lo scorso Natale dovevo preparare una card per degli amici molto speciali. Sono quegli amici che ti porti sempre nel cuore, ovunque tu vada, o ovunque vadano loro, non importa quanto lontano e per quanto tempo. Si da il caso che anche il capofamiglia sia un grande fan di Elio e lo scorso anno il suo regalo era proprio il loro cd, "L'Album Biango". In quel periodo dovevano partecipare a una festa a tema BAFFI, per cui lui si era fatto crescere a fatica dei bei baffoni, mentre lei e i bimbi avevano dei bellissimi baffi finti...giravano in continuazione le foto via telefono, grandi risate...
Giravano in continuazione anche le canzoncine di Natale e tra le canzoni di Elio ce n'è una che si chiama "Baffo Natale", la ricordate? Così ho pensato di fare per loro una card a tema...
Quest'anno parteciperanno alla stessa cena, così mi hanno chiesto di fare le stesse card per fare gli auguri ai loro amici. Ecco qui il risultato...


Sono 5 card praticamente uguali, in cui cambia il cartoncino di sfondo e qualche particolare. Ho usato due diversi washi tape (Doodlebug Stache of Style - l'altro è senza etichetta...sorry), entrambi con i baffi. Quello colorato, che si vede bene nella parte interna del biglietto, l'ho usato anche per realizzare una stellina che fa da cima all'albero baffoso. La scritta è stampata con il set Alphadot Clear Stamps di Paper Smooches in inchiostro nero, mentre la scritta baffi è realizzata con la fustella Fancy Die Alphabet Uppercase di Hero Arts in cartoncino rosso. La card originale era un pochino più grezza, ma come tutte le creazioni zero era un modello migliorabile.

A questo punto per me inizia ufficialmente il conto alla rovescia per il Natale...le sentite anche voi??? Sono le campanelle della slitta...è lo Spirito del Natale!

mercoledì 26 novembre 2014

Mi sembrava di avere un impegno

Avete presente quella sensazione? Quando vi pare proprio di avere un impegno per un tal giorno? O quando una data vi dice qualcosa, ma cosa? Forse mi sbagliavo...in questi giorni pieni di cose da fare magari me lo sono solo sognato.
Ieri sera mi è venuto un colpo, anzi due. Ecco cos'era: la statuina del presepe!
Alla scuola materna del Killer il presepe lo fanno i papà, nel senso che si trovano una sera in settimana per sistemare tavolo, sfondi, luci, ecc. Le statuine invece le fanno i bambini, a casa, con i genitori. Traduzione: l'anima pia della famiglia si prende l'impegno di creare un oggetto di sembianze umanoidi che rispetti le regole del gioco.
Si perchè il presepe ogni anno ha un tema diverso e delle esigenze particolari. Quest'anno la base era una bottiglietta bianca tipo actimel fornita dalle maestre e la condizione era che la statuina avesse in mano del cibo. Finto.
Quando mi sono resa conto che il 26 era proprio oggi e che avevo solo poche ore a disposizione, sono andata a ripescare la bottiglietta dal fondo di una tasca in auto e ho iniziato a pensare a cosa combinare...prima di tutto, ci voleva una testa. Ah perfetto...avevo proprio delle palline rosa in feltro. No, troppo piccole, accipicchia! Guarda che ti riguarda, ho pensato nell'ordine a: noci, palline da ping pong, palline di stagnola accartocciate e ricoperte, testa di das, testa di qualche omino presa in prestito, no, meglio di no.
Alla fine mia mamma passa con il tappino di un detergente e zac! Perfetto. Era pure rosa...
Decido di usare il pannolenci e via, si parte...


Alla fine questa bambina con le uova al tegamino non mi dispiace affatto, il procedimento è abbastanza basico, un sacco di colla, qualche nastrino e via. Per disegnare gli occhi e il sorriso ho usato il pennarello ZIG Painty Twin Black & White, preso in fiera a Passatempi e Passioni. Il vassoietto dove sono poggiate le uova invece è realizzato con un pezzettino di sughero. Ecco qui la bimba completa di mantellina.


Vi state chiedendo quale fosse il secondo colpo che mi è venuto? Ieri pomeriggio ho scoperto che il mercatino della scuola materna sarà questa domenica. Scuuusaaaaa? Si, domenica. Ah! In effetti dovrei portare un po' di lavoretti, si, non ci sono problemi, tanto settimana scorsa ho dormito un sacco, per cui sono carica e riposata...oh, mamma!

martedì 25 novembre 2014

Pausa di...produzione!

Il tempo in questi giorni è volato via in un baleno. Mi sono sentita terribilmente in colpa per la lunga assenza dal blog, ma ho una giustificazione più che valida. Le giornate hanno solo 24 ore, e io purtroppo ho il brutto vizio di usarne alcune per dormire. Lo so, dovrei smettere, ma cosa volete fare, sono una pigrona.
Battute a parte, ho passato delle settimane a dir poco frenetiche, alla rincorsa di ogni più piccolo ritaglio di tempo, con una media di tre o quattro ore di sonno per notte. Al momento, nella scala dei verdi, le mie occhiaie sono tra il verde sottobosco e il verde muschio. Un vero spettacolo.
Motivo di tante fatiche è stato l'aver deciso di buttarsi in una nuova avventura: i mercatini di Natale. Insomma, non proprio nuova nuova; a dirla tutta ai tempi dell'università mi ero già cimentata in qualche prodezza simile, ma l'accumulo di freddo mi aveva convinta a smettere. Probabilmente adesso che il ricordo si è affievolito e che di tempo ne è passato tanto, in un momento di follia ho deciso di ributtarmi. No, non da sola, ma con la complicità di Sara di Spilli e Pennelli. Una associazione a delinquere!


Per farla breve, dopo tante chiacchierate e tante ipotesi, abbiamo deciso di partecipare a un mercatino, così, tanto per provare, per capire se all'uomo (e alla donna) della strada le nostre creazioni piacciono. Così domenica scorsa, armata di scatole, piumino, sciarpa e guanti, sono partita di casa di buon'ora per trascorrere una giornata davvero piacevole in compagnia di Sara. Bilancio molto positivo! Non perchè si siano fatti grandi affari, ma più che altro perchè è bello il confronto con le persone, qualche complimento sincero, fare qualcosa di diverso e di folle, e poi il sole. C'era un sole favoloso e la nostra posizione era stupenda, un tepore fantastico per tutto il giorno.
Solo che tutto questo ha avuto come contropartita il dover preparare qualcosa...card, letterine, ghirlande, decorazioni, insomma un gran lavoro. Curiose? Vi lascio un paio di foto del risultato finale...nei prossimi giorni posterò i diversi lavori, i piccoli frutti delle mie fatiche...e di quelle di Sara!

giovedì 30 ottobre 2014

Una torta...mostruosa!

Halloween per noi è sinonimo di festa. Sarà che il Grinch compie gli anni proprio in quei giorni o che ogni occasione è buona per fare baldoria...insomma noi festeggiamo.
Lo scorso anno la PSP era arrivata da pochi giorni. Lo scherzetto si era presentato sotto forma di qualche complicazione per me e un grosso spavento per il Grinch. Per cui ad Halloween avevamo proprio tanta, tanta, tanta voglia di festeggiare e di passare qualche ora con i nostri amici e con i bambini. Quindi al dolcetto ho pensato io e la cosa più azzeccata mi era sembrata una torta Red Velvet, con quel bel colore rosso e la crema bianca a fare da contrasto.
No, no, ovviamente non l'avevo mai fatta. Come dite? Mai fare esperimenti in cucina quando ci sono invitati? Si, ma sapete...sono cose che si dicono sempre e non si fanno mai, tanto, cosa vuoi che succeda?

Ecco, è successo che la Red Velvet non è proprio una delle torte più semplici che abbia mai fatto e una volta infornata ero carica di orgoglio e di soddisfazione...non vedevo l'ora di assaggiarla. Per la decorazione avevo pensato di ricoprirla con la crema al formaggio e poi disegnare la faccia di Jack Skeletron, una cosa veloce e comunque a tema. Avrei voluto tagliare la torta in tre e farcirla anche all'interno.
Tic tac, tic tac, il tempo passa e la torta dovrebbe essere cotta. Prova dello stecchino? No, grazie, ovviamente non per me che sono la maga della pasticceria.
Risultato:
  • tolgo la torta e il centro è completamente crudo, tipo ancora liquido. Conseguenza: la Red Velvet implode e con lei anche il mio umore. Attimo di panico. Butto tutto? non avevo certo tempo di rifarla.
  • facciamo così: rimetto la torta in forno, che tanto è ancora caldino, e aspetto di vedere se la fatina buona delle ragazze disastrate mi da una mano. Aspetto, ma forse la fatina è impegnata con i preparativi della sua festa di Halloween.
  • riaccendo il forno a bassa temperatura, giusto per evitare che la torta secchi troppo e la lascio cuocere ancora un po', un tempo indefinito, tanto poi farò la prova dello stecchino per vedere se il centro si cuoce (si, so essere geniale a volte!).
  • tolgo la torta per la seconda volta. Stavolta è cotta, ma più che una torta sembra una ciambella. Che si fa?? Decido di farla raffreddare e cerco comunque di tagliarla. Faccio delle fette che mi permettano di avere due strati decenti e quello superiore con il buco al centro.
L'idea di salvataggio è stata quella di usare la pasta di zucchero e modellare una piccola mummia da mettere al centro della torta, come se ci stesse uscendo. Avete presente la forza della disperazione, quella che ti tiene viva in situazioni estreme e che ti rende fortissima nelle avversità? Ecco, più o meno io in quel momento...il tutto con una bimba di 20 giorni da gestire a intervalli di 3 ore. E il Killer, probabilmente convinto a fare il bravo a suon di cartoni animati, che tanto poi c'era la festa...

 
Alla fine ci siamo divertiti e ci siamo fatti delle gran risate a pensare alla torta "mostruosa" in tutti i sensi. Il sapore non era male, ma di sicuro non era la torta più buona che avessi mai mangiato. La Red Velvet non l'ho più rifatta...chissà perchè? Felice Halloween a tutte voi!

venerdì 24 ottobre 2014

Regali per amiche creative

Quando si tratta di amiche creative, fare un regalo è sempre un piacere doppio. Sai già che il regalo sarà apprezzato con gli occhi di chi capisce le tue intenzioni, il tuo lavoro e la tua buona volontà. Una delle cose che mi piace di più è regalare materiali o strumenti che possano aiutare l'amica in questione a coltivare la propria passione e a passare qualche ora con le mani "in pasta".


In questo caso si trattava proprio di pasta da modellare, il FIMO, che in questo caso ho trovato in una confezione con un kit per realizzare una collana e qualche altro accessorio. L'idea mi è piaciuta molto e così, fatta la scelta, ho realizzato la card per gli auguri.


Ho usato un cartoncino grigio chiaro con un effetto melange (sembra abbia dei filini scuri nella trama). Ho timbrato lo sfondo con un timbro cling in inchiostro Soft Pool degli Shadow Inks tutto di Hero Arts. Il fiore è del set Wildflower Garden - Hero Arts timbrato con inchiostro nero, mentre la definizione HAPPY è del set Dictionary Greeting - Hero Arts, sempre con inchiostro nero. Ho aggiunto qualche strass e qualche perlina in tono.
A dirla tutta timbrando il fiore è rimasto il segno della gomma del timbro, ma dopo tutto aveva un'aria di "fatto a mano" che la destinataria ha apprezzato.

mercoledì 22 ottobre 2014

Nuovi arrivi

A volte ci sono notizie che aspetti. Sai già che sono buone notizie, perchè in realtà sono la conferma di qualcosa in arrivo...un pacco consegnato che ti ritrovi in giardino, magari pieno di timbri e fustelle...la chiamata di un amico che è rientrato dopo tanto tempo...
Oppure quel messaggino che ti dice che la tua amica ha partorito, te lo chiedevi proprio la sera prima, chissà quando si deciderà, e all'improvviso al mattino accendi il telefono e arriva il cinguettio elettronico, ambasciatore di lieta novella. Bene bene bene. Davanti alla tazza di caffè inizi a pensare alla tua giornata e a quando incastrare una visita veloce in ospedale, senza bambini, portando magari un pensierino. E ovviamente...un biglietto di benvenuto.
Non preparo quasi mai biglietti in anticipo, quando li faccio mi piace pensare a chi li riceverà, per cui raramente ho già pronto qualcosa per ricorrenze varie. Per le nascite ancora meno, mi pervade un senso atavico di scaramanzia. Per cui subito dopo il cinguettio di avviso parte l'ingranaggio cerebrale che calcola la formula creativa:

Progetto da realizzare = materiale disponibile + idee in testa
                                                                 tempo

Se non fosse che mi conosco direi quasi che sembro una persona seria, con le mie formulette...ah ah ah! Invece, attanagliata tra fretta e panico, disordine e ricerche disperate di "quella fustella che ero proprio sicura di aver messo lì", ho deciso di fare una card ispirata a questo modello visto sul blog di Monica di mybonnetbee.


Mi sono cimentata con qualcosa di mai fatto prima e devo dire che il risultato mi è piaciuto, la trovo una card allegra e adatta all'occasione. Per realizzarla ho tagliato con le fustelle e la Big Shot la cornicetta circolare turchese e il cerchio bianco. Il meccanismo a incastro è molto carino, ma la prossima volta userò un cartoncino più pesante o cercherò di dare spessore con due cornici sovrapposte perchè nell'apertura/chiusura il rischio di piegarla è grosso. Ho poi applicato le due parti ciascuna su un lato del cartoncino azzurro, in modo che si incastrassero perfettamente. La parte superiore è abbellita con una carta della serie Blast off! di BoBunny, mentre in quella inferiore ho legato un nastrino di fettuccia bianca. La decorazione centrale è un adesivo metallico embossato della Artemio. L'idea originale era un timbro da colorare, ma il tempo non era dalla mia parte e ho ripiegato su questa soluzione.
Tanti auguri al nuovo arrivato e alla sua splendida famiglia!

mercoledì 15 ottobre 2014

Tesoro

 
"tesoro! tesoro! tesoro! tesoro! tesoro! tesoro! tesoro! sei tu il mio tesoro?"
"si"
"aaaaaahhhhh"
"ancora!"

da ripetere abbracciati nel lettone fino a sfinimento di mamma o di Killer.

Il mio Killer dal cuore tenero compie 4 anni.
Che dire?
Buon compleanno tesoro!

sabato 11 ottobre 2014

Un anno fa...



"Era una notte buia e tempestosa..."
Snoopy inizia sempre così, ogni volta che vuole scrivere un nuovo romanzo.
Anche il tuo racconto inizia così.
Quindi, ricominciamo.

Era una notte buia e tempestosa.
Di quelle notti che non ti dimentichi facilmente, perchè credi che il vento ti porterà via il tetto da sopra la testa. Al mattino i vigili del fuoco avrebbero fatto i conti con rami spezzati e qualche piccolo danno. A casa nostra il Grinch avrebbe trovato una persiana scardinata e il giardino allagato.
Solo che noi non eravamo a casa, nessuno di noi.
Nel silenzio della sala parto sentivamo il vento che urlava forte e faceva sbattere la pioggia contro il vetro. In quella luce soffusa fuori poteva succedere qualunque cosa, noi eravamo lì e aspettavamo.
E' stata una notte lunga e tempestosa, in molti sensi. Ma come per ogni tempesta, al mattino la luce del giorno ci aveva fatto dimenticare le paure della notte. E c'eri tu.
Buon compleanno piccola mia.

venerdì 3 ottobre 2014

Cupcakes al doppio cioccolato con frosting al caffè e al burro di arachidi

Siamo fortunati! Io, il Grinch e i bambini. Abbiamo una famiglia che potremmo definire moderna. Siamo come un quadro di Picasso, i dettagli sono un casino, ma nell'insieme funzioniamo bene e abbiamo un nostro stile. In tutto questo i nonni hanno un ruolo che definirei fondamentale. Sono quattro e ben assortiti, ma ognuno a modo suo è speciale e indispensabile. Abbiamo il nonno appeso, quello dottore, la nonna bionda e la nonna mora.
Ieri, che era la festa dei nonni, non potevamo esimerci dal dimostrare loro il nostro affetto e il nostro ringraziamento. Ho pensato a dei cupcakes, che fossero buoni e belli, e devo dire che sono molto soddisfatta del risultato. Vi lascio la ricetta originale e anche le mie modifiche tra parentesi.



CUPCAKES AL DOPPIO CIOCCOLATO
dosi per 12 cupcakes circa:
125 gr di burro ammorbidito (100 gr)
125 gr di zucchero semolato (100gr)
2 uova medie
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia - facoltativo (non l'ho usato)
100 gr di farina autolievitante
25 gr di cacao amaro
100 gr di gocce di cioccolato al latte (50 gr latte + 50 gr fondente, cioccolato a pezzettini)

Montate il burro con lo zucchero, poi aggiungete le uova leggermente sbattute e l'estratto di vaniglia. Mescolate farina e cacao, setacciateli e aggiungeteli all'impasto poco alla volta. Alla fine aggiungete anche il cioccolato e amalgamate bene. Riempite i pirottini nella teglia fino ai 2/3 e infornate in forno statico a 190° per 15-20 minuti. Fate raffreddare su una gratella prima di decorare.

Per i frosting ho preso spunto da ricette trovate in rete, ma poi sono andata un po' a occhio, soprattutto con le dosi. Il mio consiglio è di assaggiare e modificare secondo il vostro gusto.

FROSTING AL CAFFÈ
100 gr di mascarpone
2 cucchiai di caffè solubile sciolto in un cucchiaio di acqua bollente
zucchero a velo

FROSTING AL BURRO DI ARACHIDI
100 gr di mascarpone
40 gr di burro di arachidi senza pezzettini
zucchero a velo

Se li provate fatemi sapere cosa ne pensate. I cupcake erano accompagnati da una scatola fatta con le mie manine sante...presto le foto su questi schermi!

martedì 30 settembre 2014

Ode al pane e salame

 
di te che sei il panino per eccellenza
voglio cantare la magnificenza
pane fragrante e splendido affettato
per una bontà dal gusto prelibato
toscano, felino, ungherese o di milano
che sia tagliato a macchina o affettato a mano
caro ai buongustai e a tutti i bambini
delizi anche i palati più sopraffini
a chi a te rinuncia per via della dieta
lodiamo la schiscetta che il cuor quieta
evviva il panino con il salame!
evviva il panino più buono del reame!

lunedì 29 settembre 2014

Primi passi


Tu, oggi inizi a muovere i tuoi primi passi traballanti e insicuri.
Nei tuoi occhi lo stupore, la meraviglia e l'emozione per un mondo tutto da esplorare, per nuove scoperte e per nuovi guai da combinare.
Sono solo i primi di tanti altri passi che farai nel mondo, migliaia, milioni di passi.
Passo dopo passi diventerai donna, amica, amante, forse madre e quante altre cose chissà. I tuoi passi saranno molto spesso traballanti e insicuri. Nei tuoi occhi ci sarà a volte distacco, a volte cinismo, a volte consapevolezza. Ti auguro di avere sempre nello sguardo la meraviglia e lo stupore. Per i posti che vedrai e per le persone che incontrerai, per la vita di ogni giorno e per le piccole cose che così spesso sfuggono ai nostri occhi eppure sono così belle.
Spero di poter essere al tuo fianco, se e quando ne avrai bisogno o solo voglia.
Spero di riuscire a insegnarti a camminare da sola, a cadere e a rialzarti sempre con dignità, senza pentirti degli errori e degli sbagli, perchè anche quelli fanno parte del cammino e sono le nostre scelte.
Tu, mia piccola principessa.

mercoledì 24 settembre 2014

benvenuto Autunno

Lo scorso weekend abbiamo salutato questa breve estate facendo una passeggiata nel bosco.
Devo ammettere che non sono una patita della natura, men che meno della montagna. Per me fare una passeggiata significa passeggiare in piano, possibilmente facendo shopping o almeno guardando vetrine.
Il Grinch ovviamente adora le scampagnate, la montagna, la neve, e le lunghe passeggiate avventurose. Non so ancora se gli piaccia veramente o se lo esalti l'idea di vedermi annaspare al primo dislivello. Il Killer per fortuna ha preso da me, ogni due passi si lamenta della fatica, anche se poi si fa prendere dal senso tutto maschile dell'avventura e va. La PSP stavolta è rimasta a casa con i nonni, facendo un favoloso riposino pomeridiano che le ho invidiato molto...


Devo ammettere che stavolta questo giro non mi è dispiaciuto, anche perchè dopo pochi metri i due maschi di casa mi hanno abbandonata sul sentiero per inerpicarsi alla ricerca di funghi, mah...io ne ho approfittato per guardarmi un po' intorno, godermi un attimo di silenzio e cercare ispirazione.
Che in effetti è arrivata.

Ho deciso di farmi un paio di orecchini che dessero il benvenuto al sig. Autunno. Così, presi armi e bagagli, mi sono messa all'opera a tarda sera, come testimoniano le foto proprio scurette...


 
 Ho usato del pannolenci rosso e giallo, la Big Shot, il set di fustelle delle Spellbinders con quattro tipi di foglia e inchiostro marrone. Pensavo di usare anche il set di timbri di Hero Arts sempre con le foglie autunnali, ma in corso d'opera ho cambiato strategia...
Dopo aver tagliato il feltro rosso e giallo con le due forme scelte, ho girato le fustelle senza togliere il pezzo di feltro.
 




Queste fustelle sono molto belle perchè sulla carta embossano direttamente il ritaglio; in questo caso ho usato la fustella come stencil e ho cercato di timbrarci dentro con il tampone marrone, in modo che le foglie di feltro avessero un aspetto meno piatto e più realistico.


Poi ho accoppiato le foglie e...qui viene il bello. Avevo in mente di usare una montatura a gancio per orecchini pendenti, ma avrei dovuto cercare tutti gli accessori e la stanchezza iniziava ad abbassarmi le palpebre. Allora ho deciso di prendere un paio di piccoli orecchini di corallo e di usarli per "bucare" il feltro. In pratica le foglie sono inserite sull'orecchino, molto molto veloce e il risultato mi è piaciuto molto. Andrebbero benissimo anche dei banali orecchini a sfera.


 
 
Devo dire che sono molto soddisfatta del risultato. Tutto sommato la passeggiata in montagna mi ha fatto bene. 

giovedì 18 settembre 2014

La donna immobile


Ora, devo ammetterlo, ci sono cose che non puoi tenerti per te.
Come tuo figlio, non ancora quattrenne, che canta Pavarotti.
Ogni volta che passava la pubblicità della Nutella, quella che usava la canzone Buongiorno a te, lui si bloccava incantato davanti allo schermo. Per cui un bel giorno ho deciso di comprare il cd e di mettermelo in macchina. La fine. Dopo un paio di volte che sono riuscita a sentirlo per intero, il killer ha iniziato a manifestare i suoi gusti, quindi adesso passa a ripetizione la sua canzone preferita:

"Mamma, mi metti quella della donna immobile???"

E canta, canta felice e ignaro, come un giapponese che non ha mai spiccicato una parola d'italiano, saltando e storpiando allegramente le parole, "la donna immobbbile...piuma...vento...edipensier!!!".
Il momento migliore? la parte musicale, che ritma con la lingua facendo il cavallino "clop, clop, clop, clop".

mercoledì 17 settembre 2014

Diesel


Questa volta sto davvero facendo fatica. Si, parlo del rientro.
In genere dopo le vacanze torno ricaricata, non molto riposata, ma ricaricata e piena di energie. Questa volta invece la stanchezza vince a tavolino. Il mio cervello si rifuta di carburare, sono un diesel. Ma un diesel vecchio vecchio che è stato fermo tutto l'inverno.
Abbiate pietà, arriveranno giorni migliori, anche perchè a dire il vero di idee creative ne ho un sacco e sono piena di buoni propositi, ma non riesco a mettere in ordine pensieri e azioni, per cui i pensieri restano lì...come tante pecorelle nel recinto che aspettano il loro turno per saltare...
unaaaaa...dueeeee...treeeee...ecco, ci mancava solo che contavo le pecorelle, che adesso mi riaddormento.

sabato 9 agosto 2014

3, 2, 1...GO!!!


- borsa frigo, presa
- lettino da campeggio, c'è
- passeggino, ti avevo detto che era meglio quello piccolo, così non ci sta niente...
- borraccia, si
- biglietti, ci sono
- hai controllato a che ora partiamo? si, si tranquillo...ci penso io
spazzolini, pigiami, pannolini, cambi, borse, borsoni e via, si va!
Le mie vacanze iniziano nel momento in cui lasciamo il vialetto di casa, io che mi allaccio la cintura di sicurezza e il Grinch che mi dice di spostarmi che non vede lo specchietto. Quest'anno i seggiolini in macchina sono due, la PSP vedrà il mare per la prima volta, si sporchèrà le mani nella sabbia e ne mangerà discreti quantitativi, come il killer prima di lei. Il killer avrà una discepola da istruire, nuove buche da scavare, mamma e papà da riempire di sabbia.
Nella mia borsa il Kindle, il lettore MP3, un sacco di creme solari e super abbronzanti e tanta voglia di relax. Nella mia testa l'illusione, come ogni anno, che questa volta sarà la volta buona e che userò almeno una volta il Kindle o il lettore MP3 in spiaggia, ah ah ah!!! Mi faccio ridere da sola, ma la vacanza è anche questo, cercare diversità dal quotidiano, staccare la spina dalle cose di ogni giorno, sospendere la mente e accendere il cuore.
Quello che mi piace è che avremo un po' di tempo per noi quattro, solo noi, la nostra famiglia. Tutto il mondo fuori e noi insieme, ma sempre nel mondo. Voglio riempirmi le orecchie del rumore delle onde e delle grida dei bambini che giocano, nella speranza di riuscire ad appisolarmi qualche volta per avere quella splendida sensazione di vivere dentro un sogno a occhi aperti. Ho voglia di coccolare i miei bambini senza dover controllare il tempo che passa. Ho voglia di parlare con il Grinch senza pensare a quello che c'è da fare. Sospesa tra mente, cielo e cuore.

martedì 5 agosto 2014

Con il nastro rosa

E' proprio vero che si vede che il tempo passa e che inizio a diventare grande. A volte stupisco anche me stessa. Di solito mi ritrovo a lavorare sotto pressione e a finire progetti e regali a notte fonda, con la stanchezza che mi chiude le palpebre e io che mi auto-maledico per le mie idee strampalate.


Per il Battesimo della PSP invece sono riuscita a organizzarmi il lavoro con un metodo che non mi appartiene e che mi inorgoglisce proprio parecchio, parecchio davvero, ahhh, che soddisfazione!
La verità è che fin da subito sapevo di dover limitare le idee a qualcosa di semplice, visto che la mia adorata Cricut alcuni mesi fa ha deciso di abbandonarmi e di non funzionare più e io non ho ancora trovate il tempo di cercarle un genio riparatore.


Ho voluto realizzare dei sacchettini semplici, in carta pergamino, da cui ho preso ispirazione in questo post di Monica, spero che non le dispiaccia. Il sacchettino è decorato con tre diverse strisce di carta, una di farfalle fuxia, tagliate a manina con la Big Shot e con una fustella di Tim Holtz, una grigia, decorata con un bordo scallop, fatto a manina con una border punch della Fiskars, e infine un seplice banner rosa in cui ho timbrato nome e data con l'alfabeto Alphadot di Paper Smooches - che secondo me è stupendo - e inchiostro NEON fuxia di Hero Arts.
Ho voluto accompagnare il sacchettino con una nostra foto di famiglia, in bianco e nero, realizzando una card quadrata su cui ho incollato la foto; ho poi coperto con un quadrato di carta da lucido e ho rifinito con una cucitura fuxia, cosa che ho fatto anche per rifinire i sacchettini. Sul retro delle card c'è lo stesso timbro fatto sui sacchettini.
Niente di trascendentale certo, ma se bisogna realizzarne un centinaio vi assicuro che il tempo non basta mai. In effetti i nonni sono stati dei complici preziosi nei giorni di preparazione, perchè con i bimbi a casa non sarei mai riuscita a fare tutto senza rischiare di diventare pazza...

La PSP durante la cerimonia è stata molto brava e si è fatta una bella dormita in braccio al suo papà, svegliandosi solo al momento dell'immersione, con una faccia che lasciava poco spazio ai fraintendimenti. Per poi riprendere il suo sorriso delle migliori occasioni.
Il killer invece è stato un po' irrequieto, parlava sottovoce, con quel sottovoce tipico dei bambini, che si sente sopra ogni altra cosa. Poi ha chiesto di andare a fare pipì e non è più tornato...va beh.


Per l'aperitivo avevo allestito il tavolo con dei vasi di confetti di diversi gusti e con le bomboniere per gli invitati. Per i diversi gusti dei confetti avevo preparato delle card a cornice realizzate con la stessa decorazione dei sacchettini. I confetti sono davvero buonissimi, peggio delle patatine, ma a luglio in effetti fanno venire un po' sete, anche se questo non ha spaventato proprio nessuno.

martedì 22 luglio 2014

A - l'Amore

Ieri è stato il nostro anniversario di matrimonio. Non so se dai miei post lo avete capito, ma il Grinch è un uomo pragmatico, per lui pochi, pochissimi fronzoli e molta sostanza. Ovviamente quando eravamo fidanzati non funzionava così, tanti regali, un sacco di pensieri carini, tutte cose che ti fanno innamorare e credere che si, hai fatto proprio la scelta giusta, ma poi...credo ci si potrebbero scrivere delle enciclopedie sui "ma poi".


Ho fatto la scelta giusta? se di scelta si può parlare...quando siamo usciti per il nostro primo appuntamento ho preso una di quelle botte in testa degne di un cartone animato, una padellata potente che ha avuto come risultato i cuoricini che uscivano dagli occhi. Ci conoscevamo da tempo, io e il Grinch. Avevamo parlato qualche volta del più e del meno, niente di che, poi un giorno gli ho lasciato il mio numero. Lui ha chiamato. Ed eccoci qui.
Il giorno dopo quel primo, lontano appuntamento, in un pub che non esiste più se non nei nostri cuori, a casa sono passati a trovarci i miei zii, il fratello di mia nonna e sua moglie. Tutta presa dagli effluvi amorosi appena sbocciati ho chiesto a mia zia come era iniziata la loro storia, come si fossero innamorati. Sapete quale è stata la risposta? "AAAAAAAAaaaa, Amore....senti come ti riempie la bocca la parola Amore?? poi nella vita sono altre le cose che contano, quando hai bisogno, quando non riesci ad alzarti per andare in bagno da sola, allora lì capisci cosa fa una persona per te". Disincantata e poco romantica, lo ammetto, ma efficace. Non credo di aver mai sentito niente di più vero.

Quando parlo del Grinch lo faccio sempre con ironia, con un filo di sarcasmo, mi piace metterne in risalto i lati assurdi e che sottolineano le nostre differenze. Non abbiamo molte cose in comune, non condividiamo grandi passioni che ci uniscono. Dire che ci piacciono le stesse cose è un azzardo, perchè se escludiamo il buon cibo e gli amici, non potremmo essere più diversi. Ma lui è la voce che calma la mia testa in tempesta, è un abbraccio rassicurante quando i nervi sono a pezzi, è l'emozione di vedere la mia vita nei suoi occhi.
Cosa sono io per lui non lo so, non mi interessa. Non lo dirà mai perchè le parole non sono nella sua natura. Per quello che mi dai, io ti ringrazierei, ma poi non so parlare. E' al mio fianco ogni giorno, e questo mi basta.


Sono finalmente riuscita a preparare il regalo che aspettava da tempo, un porta cellulare cucito da me, per cui mi stressava da almeno un paio d'anni, e ovviamente io tergiversavo. A onor del vero un paio di Natali fa ne avevo fatto uno che a me piaceva molto, ma era stretto!!! che delusione. Questa volta la misura era giusta. L'ho realizzato utilizzando un paio dei suoi vecchi jeans e questa camicia, ve la ricordate? A lui è piaciuto, ma ovviamente ha già avanzato richieste specifiche per un cordino in pelle con cui tenerlo al collo, certo, facile trovare il cordino in pelle come dice lui e cucirlo con la mia fedelissima macchina. Per accompagnare il regalino ho fatto al volo una mini card quadrata con del cartoncino nero a cui ho stondato gli angoli con l'apposita punc. Ho applicato poi un pezzo di washi tape bianco e nero con la scritta LOVE trovato da Ikea (si, Ikea ha guadagnato 1000 punti solo per questo, se ce ne fosse stato bisogno). Anche la carta da regalo è Ikea.


Giusto per chiudere la serata dolcemente ho preprato dei muffin ai mirtilli, di cui trovate la ricetta qui. Rispetto alla ricetta ho dimezzato le dosi perchè ne volevo un po' meno, ma ho lasciato la stessa quantità di mirtilli, li volevo belli mirtillosi, e infatti il risultato mi è piaciuto molto.


La mia serata si è conclusa a letto con il mio ometto, no, non il Grinch, il Killer, che era in vena di coccole, ma si è addormentato prima ancora che finissi di mettermi il pigiama. Questi uomini...

venerdì 18 luglio 2014

La differenza

In questi giorni sono stata davvero presa da mille cose. Mi scuso con chi ha lasciato un commento a cui non ho risposto, ma lo farò quanto prima, parola.

Oggi Google dedica il doodle a Nelson Mandela. Non mi piace dare consigli, ma stavolta lo faccio: rubate cinque minuti dalle vostre vite frenetiche e guardate il breve video che trovate a questo link.

La citazione che mi ha più colpita è stata questa:


Ti chiedi se hai fatto la differenza nella vita di qualcuno, se il mondo è un posto migliore per merito delle tue azioni. Credo di si. Io non ho guidato folle verso la libertà e non ho scoperto una muffa che ha salvato la vita a milioni di persone (le muffe con cui ho a che fare sono di natura ben meno nobile e di solito finiscono nella raccolta organica...).

Però io sorrido. Sorrido quando parlo con le commesse alla cassa, dico grazie quando un cameriere mi porta il piatto o lo ritira, non mi arrabbio con l'addetto del call center se ho un problema o un disservizio. Penso sempre che quella che ho davanti è una persona. Una persona di carne e sentimenti come me, che magari, proprio come me, può avere una giornata migliore se gli altri sono educati e gentili. E credetemi, una giornata migliore a volte è proprio quello che ci vuole. 

giovedì 10 luglio 2014

Pensieri e parole

A volte capita di essere a spasso o di entrare in un negozio per cercare qualcosa di particolare. Poi, quasi per caso, lo sguardo si posa lì, proprio lì. Un attimo di esitazione, il passo è già andato oltre perché il messaggio non è ancora arrivato dal cervello alla gamba. STOOOOP! Piccolo passo indietro. Ecco, quella cosa sarebbe proprio perfetta per...

Magari è solo un pensierino, un oggettino stupido e di poco valore, ma dicono sia il pensiero che conta. In questo caso ho pensato a un'amica con cui c'è una certa sintonia creativa.

Amicizia è una parola che uso con fatica, ma che in molte situazioni si tende a usare velocemente, anche troppo. Per me invece ha un peso incredibile, indica una complicità e una fratellanza che sono importanti proprio perché risiedono nella scelta di essere amici. E dalla scelta deriva la responsabilità. Mica sempre facile essere amici. Molto spesso significa essere sinceri anche quando non è facile, anche quando non è la strada più corta. Uuuh, ma che piega pesante che prende questo post. Insomma volevo solo dire che a volte esistono anche situazioni di mezzo, quelle in cui è bello lasciare aperta una finestra del cuore e far entrare persone nuove e vedere un po' come va...magari arriva una nuova amicizia, una di quelle che poi nel cuore restano.


Per accompagnare questo pensierino ho realizzato una card molto semplice, come sempre il tempo è tiranno. Cartoncino bianco con una cornice rossa fissata con il biadesivo spessorato. All'interno della cornice ho stampato la definizione "friend" da questo set di Hero Arts, con inchiostro Shadow Ink mid-tone, sempre di Hero Arts. Un piccolo abbellimento con alcune gemme adesive in tono e via. Volete sapere cosa c'è nel sacchettino? Curiose? Washi tape, lo stesso che ho usato per chiudere il sacchetto.

giovedì 3 luglio 2014

Una camicia per Amleto

No, no, non mi sono messa a cucire costumi di scena, per carità.
Solo che a volte, quando pensi ai lavori da fare, ti capita di chiederti se ne valga la pena. Vi racconto.
Il Grinch ha una passione morbosa per le camicie. Quando dico morbosa intendo che guai a me se solo penso di pensionare una di quelle vecchie e lasciare un po' di spazio in più a quelle nuove, mica buttare, ma và, non scherziamo, solo dimenticare in qualche angolo buio tipo...per sempre! Ma infondo penso che se lui mi proponesse di eliminare borse e scarpe che non uso da secoli io mi ci attaccherei con le unghie e con i denti proponendo improbabili abbinamenti.

Si da il caso che una delle sue camicie preferite si fosse strappata. Esattamente nel punto in cui era già stata rammendata una volta. Ora, anche un nano da giardino avrebbe capito che cucire un cotone che ha lo stesso spessore della carta velina è poco fruttuoso, e da qui il dubbio amletico...aggiustare o non aggiustare? Provate un po' a indovinare io da che parto stavo? Ecco, appunto.

Ho lasciato la camicia lì appesa su una gruccia, sulla porta della camera da letto, per circa un mesetto, solo per ricordarmi che alla fine avevo ceduto e avevo detto che l'avrei sistemata. Peccato che il Grinch aveva dato istruzioni precise, no, non un semplice rammendo, ma un capolavoro di sartoria, la Sistina delle applicazioni di rinforzo. Questa era la situazione iniziale, dove si vede anche il precedente rammendo.




Siccome la camicia è a righe, la sua idea era quella di applicare un doppio nastro lungo tutta l'allacciatura dei bottoni, che richiamasse il gioco di righe. Certo caro, obbedisco! Strano come a volte io pensi di essere Garibaldi...
Per cui un giretto in merceria (che bella parola "merceria"...lo sentite l'odore di stoffe accumulate, misto a polvere, gesso e utensili di ogni tipo? c'è anche un po' di profumo di nonna...), una liberata al tavolo, una serie di respirazioni profonde per mandare via le energie negative da lavoro assurdo, e via...

 

Alla fine l'esito è stato più che soddisfacente. Ho lasciato la camicia appesa  lì, con noncuranza, fingendo anche un po' di disinteresse, in attesa che il Grinch tornasse e desse il suo benestare.



Si, gli è piaciuta, tanto che il giorno dopo l'ha messa subito per andare al lavoro. Come dite? Non era un lavoro poi così inutile? Alla fine aveva ragione lui? Ma su signore mie...non scherziamo...e secondo voi io vi racconterei una storia in cui alla fine lei si sbagliava??? Si vede che non mi conoscete ancora bene! Eh si, perchè quella sera la camicia di Amleto si era trasformata nella camicia di Hulk, "Amore, non sai cosa mi è successo oggi...", tutta la schiena completamente strappata e lui che si divertiva a fare i versi aumentando lo strappo. E ovviamente il Killer che rideva a crepapelle.


venerdì 20 giugno 2014

Biscottini della fortuna

In questo periodo il Grinch sta lavorando come un mulo. Arriva sempre un momento dell'anno, quasi sempre d'estate, in cui si spreme come un limone correndo da una parte all'altra e quasi sempre questo è anche il momento dei casini imprevisti: il cellulare che cade nel water e non funziona più, la macchina che decide di fare la fumata nera in autostrada, insomma, ci siamo capiti.

Si da il caso che ormai sono tre sere che arriva a casa quando la PSP dorme da un pezzo, ceniamo in stato comatoso raccontandoci le nostre vicissitudini lavorative e teniamo a bada il Killer che ne approfitta bassamente per stare alzato fino a tardi e fare il campeggio in cucina.

Ma facciamo un piccolo flashback. Arrivo a casa ieri pomeriggio e decido che si, è arrivato il momento di provare a fare i biscottini della fortuna, una ricetta che avevo messo lì un sacco di tempo fa e non era mai il momento giusto. Il Killer mi affianca sempre nella preparazione dei biscotti, si mette cappello e grembiule, prende lo sgabello e si impossessa dello sbattitore elettrico. Io cerco di evitare che il diavoletto che è in lui prenda il sopravvento e controllo che lo sbattitore non si trasformi in un animale meccanico imbizzarrito. Spargendo impasto in ogni dove. Si, a volte è successo.

Insomma prepariamo i biscottini, i bigliettini e le teglie, facciamo tutte le nostre cosine e penso che avrei portato i biscottini in ufficio, che di questi tempi di fortuna ne serve. I primi sono usciti grossi e spugnosi, ma il sapore era davvero buono. Il killer ne ha mangiati un sacco, infatti poi a cena avevo il fucile spianato per fargli finire la sua pasta. Poi ho capito che lo strato di impasto deve essere sottile, ma devo ammettere che nonostante il buon sapore, mancano totalmente di croccantezza, per cui proverò a cambiare ricetta. Nel complesso erano proprio carini, per cui in ufficio li ho portati lo stesso!



Beh, a fine giornata aspettavo che il Grinch tornasse, mi stavo già addormentando sul divano di fronte all'ennesima puntata di un cartone decerebrato, quando suona il telefono e il mio adorato marito mi dice che riprendendo la macchina in stazione ha trovato due ruote sgonfie. Due ruote sgonfie sono troppe per essere un caso. Alla fine dopo averne cambiata una prova a mettersi in macchina ma il rumore suggerisce qualcosa di poco rassicurante, per cui decide di lasciarla fuori dal cancello del gommista. In una delle ruote c'era uno dei chiodi che potrebbero usare al Louvre per La zattera della Medusa. Nell'altra non so, ma le premesse erano buone.

Dopo averlo accompagnato a recuperare la macchina di mio suocero sono rientrata a casa facendo riflessioni su quanto possa essere vuota e infelice la vita di chi si prende la briga di bucarti le gomme o rigarti la macchina. Poi mi sono ricordata che avevo fatto i biscottini della fortuna e ho sorriso.

P.S.: speriamo che questi biscottini ci portino fortuna stasera...Forza Azzurri!


martedì 17 giugno 2014

Capita

Capita che una domenica ti metti in macchina per andare a passare una giornata con le tue amiche dell'università. Con il passare del tempo il gruppo si allarga, le amiche sono sempre quelle, ma ci sono dapprima i fidanzati, poi qualche fidanzato diventa marito, poi si aggiunge qualche bimbo e la famiglia cresce. Questa volta il Grinch aveva da fare, per cui decido di lasciargli una giornata di tregua famigliare, lascio la PSP alle amerovoli cure della nonna e carico il Killer in macchina e lo porto con me per trascorrere una bella giornata di relax.

Capita che tra una chiacchiera e l'altra qualcuno si alza in piedi e fa il grande annuncio, presto ci sarà un nuovo arrivo nel gruppo. Evviva, baci, abbracci, congratulazioni.

Capita che tra le chiacchiere ci si confronta sul lavoro, i bambini, la casa, questo nostro modo di essere donne, mamme, amiche. Il meteo, si, anche il meteo. Tutto cambia e tutto resta uguale. I futuri genitori si guardano intorno in cerca di consigli. Io di consigli non ne ho per nessuno. Io mi trovo ogni mattina ad affrontare un giorno nuovo con questi due alieni che crescono e si insinuano in ogni angolo delle nostre vite e dei nostri cuori. Una lotta per ogni cucchiaio di pappa, per ogni giocattolo da sistemare, per ogni volta che bisogna andare a letto, lavare le mani, cambiare le scarpe, mettere la bavaglia. No, non ne ho di consigli, li vorrei io, e tanti. Essere genitore è una sfida, un cambiamento, ma non ti ci puoi preparare, non c'è allenamento, zero preparazione atletica.

Capita poi che dopo una bella giornata ti rimetti in macchina per andare a casa, il Killer fa una delle sue tragedie perchè non può smettere di giocare, poi con esercizio spirituale da monaco buddhista mantieni la calma e lo convinci. Saluti, baci, ringraziamenti (e mille mille scuse ai padroni di casa per il comportamento del piccolo ribattezzato "cataclisma", eeh si, questo è mio figlio!).

Capita che dopo aver recuperato la piccola dalla nonna rientri a casa la sera, saluti tuo marito che sta ancora lavorando al pc nella stessa posizione in cui lo avevi lasciato la mattina, sistemi due cose e ti metti a preparare la cena. Pappina, pastina, risotto, a ognuno il suo.

Capita che il Grinch, uomo che si lascia andare ben poco ai sentimentalismi e alle confessioni, ti dica che si, oggi ha lavorato, però era triste. Gli mancavano i bambini. E dal divano, attaccato su tutti i fronti da pazzi urlanti che fingevano che fosse un terribile mostro, ti dice "Ormai mi sono abituato a lavorare con loro due intorno". Io sorrido e penso a chi, poche ore prima, mi chiedeva consigli sull'essere genitori.

Ecco, questo è essere genitori. Non poter più fare a meno di mostriciattoli urlanti, sporchi e capricciosi. Sentirsi soli quando si ha un attimo di pace. Non sapere più cosa farsene della propria pace. E di questo essere felici.

sabato 14 giugno 2014

God save the Queen

Quando si dice Italiani con la valigia di cartone...
Qualche tempo fa due cari amici hanno preso il volo per Londra in cerca di fortuna. Per salutare amici e parenti hanno organizzato una festa molto disco. Il Killer ha ballato tutta la sera, ha praticamente monopolizzato la pista da ballo. La PSP, alla sua prima festa veramente mondana, ha retto il colpo e ha battezzato i timpani, riuscendo anche a schiacciare un pisolino tra gli sguardi adoranti dei nostri amici. Ovviamente tutti senza figli.

Per i due emigranti avevo preparato un porta cellulare ricavato da un vecchio paio di jeans del Grinch, a cui ho applicato della fettuccia per ricreare la Union Jack.


La card di accompagnamento era a tema, cartoncino blu con strisce di carta bianche leggermente invecchiate e timbrate con un set Hero Arts inaugurato per l'occasione.


Il regalo era accompagnato da una cartina di Londra in un materiale simile a tessuto, molto pratica perchè non è necessario piegarla per metterla in tasca o in borsa. La potete vedere qui.
Vi faccio vedere questo lavoro proprio oggi perchè stasera la nazionale esordisce contro l'Inghilterra. Speriamo sia di buon auspicio.

Penso ai nostri dua amici che forse si guarderanno la partita un po' in sordina. Divano, birra e patatine.
Per cui God save the Queen, ma...Forza Azzurri!

venerdì 13 giugno 2014

Gyoza mon amour


 
Passare da casa nostra può avere i suoi rischi.
Ne sa qualcosa mio papà che ieri pomeriggio è passato per farci un salutino.
Caffè, qualcosa di fresco...e poi il mio istinto da pianificatrice prende la meglio. Si, lo confesso, sono una pianificatrice seriale. Questo non significa che poi rispetti il piano d'azione...ma tant'è.
In cucina questa attitudine esce senza filtro e mediazione, soprattutto con i malaugurati che gravitano da quelle parti armati di buona volontà.
Prendi il prezzemolo-passa la pentola-cassetto destro in basso-ripiano sotto il forno anta di mezzo- spesso le istruzioni si riducono a vere e proprie coordinate gps.
Insomma tra una chiacchiera e l'altra gli dico "Stasera faccio i gyoza"
"I che??"
"I ravioli di carne al vapore, quelli che si mangiano al cinese, me la dai una mano?"
Insomma due minuti dopo era lì che piegava ravioli intanto che io tiravo la pasta e tagliavo i dischetti.  Di solito riesco a ottenere circa una trentina di ravioli, la pasta è un po' dura da tirare, e con il ripieno che avanza faccio delle polpettine. Invece ieri la pasta era elastica che era una meraviglia e per la gioia del mio malcapitato aiutante sono usciti ben 70 ravioli! A metà operazione era senza camicia, concentratissimo.

Non ha voluto fermarsi per cena.


 
I gyoza li ho cotti per metà in padella e per metà al vapore. Una buona parte saranno la cena di stasera. Somma felicità!

Un bacio al mio papà e al suo sorriso rassegnato!

lunedì 9 giugno 2014

toc toc

Permeeesssoooo...eccomi, sono arrivata. Ho trovato traffico, ci ho messo più del previsto, ma finalmente ho il mio piccolo spazio nel mondo virtuale.
No no no, guardate, non lo so, non chiedetemi di cosa si tratta perchè le cose verranno da sole.
Avevo solo una gran voglia di scrivere e di condividere. Dopo tanti anni da osservatrice passo dall'altra parte della barricata, un po' di vergogna, un leggero senso di inadeguatezza, ma è troppo più grande la voglia di buttarmi.
Come la prima volta sul bordo del trampolino, l'acqua ferma della piscina sotto che ti aspetta, nella testa mille voci che ti dicono "si, no, dai, sei pazza, torna indietro, ma dove vai, ma-chi-me-l'ha-fatto-fare, aiuto" e poi le gambe sfidano la ragionevolezza e vanno. Non importa lo stile, non importa se fai gli schizzi. Le olimpiadi della vita difficilmente ti mettono i voti.

Qui le dita si sono tuffate.

Ecco, premo INVIO, è fatta.