giovedì 3 luglio 2014

Una camicia per Amleto

No, no, non mi sono messa a cucire costumi di scena, per carità.
Solo che a volte, quando pensi ai lavori da fare, ti capita di chiederti se ne valga la pena. Vi racconto.
Il Grinch ha una passione morbosa per le camicie. Quando dico morbosa intendo che guai a me se solo penso di pensionare una di quelle vecchie e lasciare un po' di spazio in più a quelle nuove, mica buttare, ma và, non scherziamo, solo dimenticare in qualche angolo buio tipo...per sempre! Ma infondo penso che se lui mi proponesse di eliminare borse e scarpe che non uso da secoli io mi ci attaccherei con le unghie e con i denti proponendo improbabili abbinamenti.

Si da il caso che una delle sue camicie preferite si fosse strappata. Esattamente nel punto in cui era già stata rammendata una volta. Ora, anche un nano da giardino avrebbe capito che cucire un cotone che ha lo stesso spessore della carta velina è poco fruttuoso, e da qui il dubbio amletico...aggiustare o non aggiustare? Provate un po' a indovinare io da che parto stavo? Ecco, appunto.

Ho lasciato la camicia lì appesa su una gruccia, sulla porta della camera da letto, per circa un mesetto, solo per ricordarmi che alla fine avevo ceduto e avevo detto che l'avrei sistemata. Peccato che il Grinch aveva dato istruzioni precise, no, non un semplice rammendo, ma un capolavoro di sartoria, la Sistina delle applicazioni di rinforzo. Questa era la situazione iniziale, dove si vede anche il precedente rammendo.




Siccome la camicia è a righe, la sua idea era quella di applicare un doppio nastro lungo tutta l'allacciatura dei bottoni, che richiamasse il gioco di righe. Certo caro, obbedisco! Strano come a volte io pensi di essere Garibaldi...
Per cui un giretto in merceria (che bella parola "merceria"...lo sentite l'odore di stoffe accumulate, misto a polvere, gesso e utensili di ogni tipo? c'è anche un po' di profumo di nonna...), una liberata al tavolo, una serie di respirazioni profonde per mandare via le energie negative da lavoro assurdo, e via...

 

Alla fine l'esito è stato più che soddisfacente. Ho lasciato la camicia appesa  lì, con noncuranza, fingendo anche un po' di disinteresse, in attesa che il Grinch tornasse e desse il suo benestare.



Si, gli è piaciuta, tanto che il giorno dopo l'ha messa subito per andare al lavoro. Come dite? Non era un lavoro poi così inutile? Alla fine aveva ragione lui? Ma su signore mie...non scherziamo...e secondo voi io vi racconterei una storia in cui alla fine lei si sbagliava??? Si vede che non mi conoscete ancora bene! Eh si, perchè quella sera la camicia di Amleto si era trasformata nella camicia di Hulk, "Amore, non sai cosa mi è successo oggi...", tutta la schiena completamente strappata e lui che si divertiva a fare i versi aumentando lo strappo. E ovviamente il Killer che rideva a crepapelle.


2 commenti:

  1. Nooo...dopo un lavoro così preciso e certosino hai avuto il coraggio di rottamare la camicia?!?!

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  2. Ho scritto questo sul blog "spilli e pennelli", te lo dico così sai che il prossimo sogno sarà la camicia di Amleto:
    "Mentre tu eri elegantemente in vacanza (dico davvero, i copricostumi ed i teli sono molto chic!), io grazie a te ho fatto un viaggio onirico molto spassoso… Un po’ sartoriale, dove i tuoi abiti erano i protagonisti (compreso quello del matrimonio di Luca con Claudia). Erano abiti parlanti, che svelavano storie, segreti e sentimenti di quelli buoni. Ci ho riflettuto: se ogni punto è fatto con amore, i tuoi vestiti per forza sono carichi di positività. Brava!!!"
    In attesa del sogno amletico, ti dico che le ultime due righe valgono anche per le tue dolcissime creazioni. Elo

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