In questo periodo il Grinch sta lavorando come un mulo. Arriva sempre un momento dell'anno, quasi sempre d'estate, in cui si spreme come un limone correndo da una parte all'altra e quasi sempre questo è anche il momento dei casini imprevisti: il cellulare che cade nel water e non funziona più, la macchina che decide di fare la fumata nera in autostrada, insomma, ci siamo capiti.
Si da il caso che ormai sono tre sere che arriva a casa quando la PSP dorme da un pezzo, ceniamo in stato comatoso raccontandoci le nostre vicissitudini lavorative e teniamo a bada il Killer che ne approfitta bassamente per stare alzato fino a tardi e fare il campeggio in cucina.
Ma facciamo un piccolo flashback. Arrivo a casa ieri pomeriggio e decido che si, è arrivato il momento di provare a fare i biscottini della fortuna, una ricetta che avevo messo lì un sacco di tempo fa e non era mai il momento giusto. Il Killer mi affianca sempre nella preparazione dei biscotti, si mette cappello e grembiule, prende lo sgabello e si impossessa dello sbattitore elettrico. Io cerco di evitare che il diavoletto che è in lui prenda il sopravvento e controllo che lo sbattitore non si trasformi in un animale meccanico imbizzarrito. Spargendo impasto in ogni dove. Si, a volte è successo.
Insomma prepariamo i biscottini, i bigliettini e le teglie, facciamo tutte le nostre cosine e penso che avrei portato i biscottini in ufficio, che di questi tempi di fortuna ne serve. I primi sono usciti grossi e spugnosi, ma il sapore era davvero buono. Il killer ne ha mangiati un sacco, infatti poi a cena avevo il fucile spianato per fargli finire la sua pasta. Poi ho capito che lo strato di impasto deve essere sottile, ma devo ammettere che nonostante il buon sapore, mancano totalmente di croccantezza, per cui proverò a cambiare ricetta. Nel complesso erano proprio carini, per cui in ufficio li ho portati lo stesso!
Beh, a fine giornata aspettavo che il Grinch tornasse, mi stavo già addormentando sul divano di fronte all'ennesima puntata di un cartone decerebrato, quando suona il telefono e il mio adorato marito mi dice che riprendendo la macchina in stazione ha trovato due ruote sgonfie. Due ruote sgonfie sono troppe per essere un caso. Alla fine dopo averne cambiata una prova a mettersi in macchina ma il rumore suggerisce qualcosa di poco rassicurante, per cui decide di lasciarla fuori dal cancello del gommista. In una delle ruote c'era uno dei chiodi che potrebbero usare al Louvre per La zattera della Medusa. Nell'altra non so, ma le premesse erano buone.
Dopo averlo accompagnato a recuperare la macchina di mio suocero sono rientrata a casa facendo riflessioni su quanto possa essere vuota e infelice la vita di chi si prende la briga di bucarti le gomme o rigarti la macchina. Poi mi sono ricordata che avevo fatto i biscottini della fortuna e ho sorriso.
P.S.: speriamo che questi biscottini ci portino fortuna stasera...Forza Azzurri!
venerdì 20 giugno 2014
martedì 17 giugno 2014
Capita
Capita che una domenica ti metti in macchina per andare a passare una giornata con le tue amiche dell'università. Con il passare del tempo il gruppo si allarga, le amiche sono sempre quelle, ma ci sono dapprima i fidanzati, poi qualche fidanzato diventa marito, poi si aggiunge qualche bimbo e la famiglia cresce. Questa volta il Grinch aveva da fare, per cui decido di lasciargli una giornata di tregua famigliare, lascio la PSP alle amerovoli cure della nonna e carico il Killer in macchina e lo porto con me per trascorrere una bella giornata di relax.
Capita che tra una chiacchiera e l'altra qualcuno si alza in piedi e fa il grande annuncio, presto ci sarà un nuovo arrivo nel gruppo. Evviva, baci, abbracci, congratulazioni.
Capita che tra le chiacchiere ci si confronta sul lavoro, i bambini, la casa, questo nostro modo di essere donne, mamme, amiche. Il meteo, si, anche il meteo. Tutto cambia e tutto resta uguale. I futuri genitori si guardano intorno in cerca di consigli. Io di consigli non ne ho per nessuno. Io mi trovo ogni mattina ad affrontare un giorno nuovo con questi due alieni che crescono e si insinuano in ogni angolo delle nostre vite e dei nostri cuori. Una lotta per ogni cucchiaio di pappa, per ogni giocattolo da sistemare, per ogni volta che bisogna andare a letto, lavare le mani, cambiare le scarpe, mettere la bavaglia. No, non ne ho di consigli, li vorrei io, e tanti. Essere genitore è una sfida, un cambiamento, ma non ti ci puoi preparare, non c'è allenamento, zero preparazione atletica.
Capita poi che dopo una bella giornata ti rimetti in macchina per andare a casa, il Killer fa una delle sue tragedie perchè non può smettere di giocare, poi con esercizio spirituale da monaco buddhista mantieni la calma e lo convinci. Saluti, baci, ringraziamenti (e mille mille scuse ai padroni di casa per il comportamento del piccolo ribattezzato "cataclisma", eeh si, questo è mio figlio!).
Capita che dopo aver recuperato la piccola dalla nonna rientri a casa la sera, saluti tuo marito che sta ancora lavorando al pc nella stessa posizione in cui lo avevi lasciato la mattina, sistemi due cose e ti metti a preparare la cena. Pappina, pastina, risotto, a ognuno il suo.
Capita che il Grinch, uomo che si lascia andare ben poco ai sentimentalismi e alle confessioni, ti dica che si, oggi ha lavorato, però era triste. Gli mancavano i bambini. E dal divano, attaccato su tutti i fronti da pazzi urlanti che fingevano che fosse un terribile mostro, ti dice "Ormai mi sono abituato a lavorare con loro due intorno". Io sorrido e penso a chi, poche ore prima, mi chiedeva consigli sull'essere genitori.
Ecco, questo è essere genitori. Non poter più fare a meno di mostriciattoli urlanti, sporchi e capricciosi. Sentirsi soli quando si ha un attimo di pace. Non sapere più cosa farsene della propria pace. E di questo essere felici.
Capita che tra una chiacchiera e l'altra qualcuno si alza in piedi e fa il grande annuncio, presto ci sarà un nuovo arrivo nel gruppo. Evviva, baci, abbracci, congratulazioni.
Capita che tra le chiacchiere ci si confronta sul lavoro, i bambini, la casa, questo nostro modo di essere donne, mamme, amiche. Il meteo, si, anche il meteo. Tutto cambia e tutto resta uguale. I futuri genitori si guardano intorno in cerca di consigli. Io di consigli non ne ho per nessuno. Io mi trovo ogni mattina ad affrontare un giorno nuovo con questi due alieni che crescono e si insinuano in ogni angolo delle nostre vite e dei nostri cuori. Una lotta per ogni cucchiaio di pappa, per ogni giocattolo da sistemare, per ogni volta che bisogna andare a letto, lavare le mani, cambiare le scarpe, mettere la bavaglia. No, non ne ho di consigli, li vorrei io, e tanti. Essere genitore è una sfida, un cambiamento, ma non ti ci puoi preparare, non c'è allenamento, zero preparazione atletica.
Capita poi che dopo una bella giornata ti rimetti in macchina per andare a casa, il Killer fa una delle sue tragedie perchè non può smettere di giocare, poi con esercizio spirituale da monaco buddhista mantieni la calma e lo convinci. Saluti, baci, ringraziamenti (e mille mille scuse ai padroni di casa per il comportamento del piccolo ribattezzato "cataclisma", eeh si, questo è mio figlio!).
Capita che dopo aver recuperato la piccola dalla nonna rientri a casa la sera, saluti tuo marito che sta ancora lavorando al pc nella stessa posizione in cui lo avevi lasciato la mattina, sistemi due cose e ti metti a preparare la cena. Pappina, pastina, risotto, a ognuno il suo.
Capita che il Grinch, uomo che si lascia andare ben poco ai sentimentalismi e alle confessioni, ti dica che si, oggi ha lavorato, però era triste. Gli mancavano i bambini. E dal divano, attaccato su tutti i fronti da pazzi urlanti che fingevano che fosse un terribile mostro, ti dice "Ormai mi sono abituato a lavorare con loro due intorno". Io sorrido e penso a chi, poche ore prima, mi chiedeva consigli sull'essere genitori.
Ecco, questo è essere genitori. Non poter più fare a meno di mostriciattoli urlanti, sporchi e capricciosi. Sentirsi soli quando si ha un attimo di pace. Non sapere più cosa farsene della propria pace. E di questo essere felici.
sabato 14 giugno 2014
God save the Queen
Quando si dice Italiani con la valigia di cartone...
Qualche tempo fa due cari amici hanno preso il volo per Londra in cerca di fortuna. Per salutare amici e parenti hanno organizzato una festa molto disco. Il Killer ha ballato tutta la sera, ha praticamente monopolizzato la pista da ballo. La PSP, alla sua prima festa veramente mondana, ha retto il colpo e ha battezzato i timpani, riuscendo anche a schiacciare un pisolino tra gli sguardi adoranti dei nostri amici. Ovviamente tutti senza figli.
Per i due emigranti avevo preparato un porta cellulare ricavato da un vecchio paio di jeans del Grinch, a cui ho applicato della fettuccia per ricreare la Union Jack.
La card di accompagnamento era a tema, cartoncino blu con strisce di carta bianche leggermente invecchiate e timbrate con un set Hero Arts inaugurato per l'occasione.
Il regalo era accompagnato da una cartina di Londra in un materiale simile a tessuto, molto pratica perchè non è necessario piegarla per metterla in tasca o in borsa. La potete vedere qui.
Vi faccio vedere questo lavoro proprio oggi perchè stasera la nazionale esordisce contro l'Inghilterra. Speriamo sia di buon auspicio.
Penso ai nostri dua amici che forse si guarderanno la partita un po' in sordina. Divano, birra e patatine.
Per cui God save the Queen, ma...Forza Azzurri!
Qualche tempo fa due cari amici hanno preso il volo per Londra in cerca di fortuna. Per salutare amici e parenti hanno organizzato una festa molto disco. Il Killer ha ballato tutta la sera, ha praticamente monopolizzato la pista da ballo. La PSP, alla sua prima festa veramente mondana, ha retto il colpo e ha battezzato i timpani, riuscendo anche a schiacciare un pisolino tra gli sguardi adoranti dei nostri amici. Ovviamente tutti senza figli.
Per i due emigranti avevo preparato un porta cellulare ricavato da un vecchio paio di jeans del Grinch, a cui ho applicato della fettuccia per ricreare la Union Jack.
La card di accompagnamento era a tema, cartoncino blu con strisce di carta bianche leggermente invecchiate e timbrate con un set Hero Arts inaugurato per l'occasione.
Il regalo era accompagnato da una cartina di Londra in un materiale simile a tessuto, molto pratica perchè non è necessario piegarla per metterla in tasca o in borsa. La potete vedere qui.
Vi faccio vedere questo lavoro proprio oggi perchè stasera la nazionale esordisce contro l'Inghilterra. Speriamo sia di buon auspicio.
Penso ai nostri dua amici che forse si guarderanno la partita un po' in sordina. Divano, birra e patatine.
Per cui God save the Queen, ma...Forza Azzurri!
venerdì 13 giugno 2014
Gyoza mon amour
Ne sa qualcosa mio papà che ieri pomeriggio è passato per farci un salutino.
Caffè, qualcosa di fresco...e poi il mio istinto da pianificatrice prende la meglio. Si, lo confesso, sono una pianificatrice seriale. Questo non significa che poi rispetti il piano d'azione...ma tant'è.
In cucina questa attitudine esce senza filtro e mediazione, soprattutto con i malaugurati che gravitano da quelle parti armati di buona volontà.
Prendi il prezzemolo-passa la pentola-cassetto destro in basso-ripiano sotto il forno anta di mezzo- spesso le istruzioni si riducono a vere e proprie coordinate gps.
Insomma tra una chiacchiera e l'altra gli dico "Stasera faccio i gyoza"
"I che??"
"I ravioli di carne al vapore, quelli che si mangiano al cinese, me la dai una mano?"
Insomma due minuti dopo era lì che piegava ravioli intanto che io tiravo la pasta e tagliavo i dischetti. Di solito riesco a ottenere circa una trentina di ravioli, la pasta è un po' dura da tirare, e con il ripieno che avanza faccio delle polpettine. Invece ieri la pasta era elastica che era una meraviglia e per la gioia del mio malcapitato aiutante sono usciti ben 70 ravioli! A metà operazione era senza camicia, concentratissimo.
Non ha voluto fermarsi per cena.
Un bacio al mio papà e al suo sorriso rassegnato!
lunedì 9 giugno 2014
toc toc
Permeeesssoooo...eccomi, sono arrivata. Ho trovato traffico, ci ho messo più del previsto, ma finalmente ho il mio piccolo spazio nel mondo virtuale.
No no no, guardate, non lo so, non chiedetemi di cosa si tratta perchè le cose verranno da sole.
Avevo solo una gran voglia di scrivere e di condividere. Dopo tanti anni da osservatrice passo dall'altra parte della barricata, un po' di vergogna, un leggero senso di inadeguatezza, ma è troppo più grande la voglia di buttarmi.
Come la prima volta sul bordo del trampolino, l'acqua ferma della piscina sotto che ti aspetta, nella testa mille voci che ti dicono "si, no, dai, sei pazza, torna indietro, ma dove vai, ma-chi-me-l'ha-fatto-fare, aiuto" e poi le gambe sfidano la ragionevolezza e vanno. Non importa lo stile, non importa se fai gli schizzi. Le olimpiadi della vita difficilmente ti mettono i voti.
Qui le dita si sono tuffate.
Ecco, premo INVIO, è fatta.
No no no, guardate, non lo so, non chiedetemi di cosa si tratta perchè le cose verranno da sole.
Avevo solo una gran voglia di scrivere e di condividere. Dopo tanti anni da osservatrice passo dall'altra parte della barricata, un po' di vergogna, un leggero senso di inadeguatezza, ma è troppo più grande la voglia di buttarmi.
Come la prima volta sul bordo del trampolino, l'acqua ferma della piscina sotto che ti aspetta, nella testa mille voci che ti dicono "si, no, dai, sei pazza, torna indietro, ma dove vai, ma-chi-me-l'ha-fatto-fare, aiuto" e poi le gambe sfidano la ragionevolezza e vanno. Non importa lo stile, non importa se fai gli schizzi. Le olimpiadi della vita difficilmente ti mettono i voti.
Qui le dita si sono tuffate.
Ecco, premo INVIO, è fatta.
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